Museo Revoltella

L’edificio, che sorgeva a poca distanza dal mare, era la dimora del barone Pasquale Revoltella, una delle figure più rappresentative della Trieste dell’Ottocento. Il palazzo originario, un’elegante costruzione neorinascimentale di tre piani, edificata tra il 1854 e il 1858 su progetto del berlinese Friedrich Hitzig, si affaccia su piazza Venezia. Ebbene, nel Museo che racconta l’imprenditorialità di Trieste e l’espansione della città si trovano le tracce dei legami con la Francia. Il massimo impegno del barone fu dato a sostegno dell’apertura del Canale di Suez grazie alla sua nomina a vicepresidente della Compagnia parigina cui la città di Trieste conferiva i capitali della Banca Rotschild e i finanziamenti della borghesia per aprire le vie dell’Oriente al Lloyd Austriaco. Per essere pronti all’aumento dei traffici i triestini affidarono al francese Paulin Talabot la progettazione del Porto Vecchio. Sempre più legata al resto d’Europa, la città divenne meta di viaggiatori provenienti dalla Francia, e fra questi quel Louis François Cassas che diverrà il “ritrattista dell’Adriatico”. Al Museo Revoltella si possono ammirare il marmo di Lorenzo Bartolini raffigurante l’erma del principe Felice Baciocchi (consorte di Elisa) e due opere in gesso raffiguranti Napoleone, una di Antonio Canova e l’altra di Jean Antoine Houdon.

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