L’archeologo che scoprì Zuglio

Etienne-Marie Siauve ha contribuito in maniera straordinaria alle ricerche e agli scavi archeologici di Aquileia, Zuglio Carnico e Cividale del Friuli.

Personaggio curioso, originale, prete spretato divenuto giacobino, pubblica due grossi volumi sulle antichità di Poitou. Siauve, più intuitivo che sistematico, appassionato del mondo antico, è nato a Saint-Etienne ed è scomparso durante la campagna di Russia.

Commissario del dipartimento di Passariano in seguito al Trattato di Campoformido, è tra gli organizzatori del primo museo di Aquileia e il primo “archeologo” che si occupa di ritrovare l’antica città di Forum Iulii che, dopo essere stata citata negli scritti di Plinio il Vecchio, non si sapeva più dove fosse situata. Siauve situa erroneamente Forum Iulii a Zuglio Carnico dando in questo modo l'avvio ad approfondimenti importanti che consentiranno di approfondire sia la storia di Zuglio che quella di Cividale.

Zuglio, situata a pochi chilometri da Tolmezzo sorge sui resti dell'antica Iulium Carnicum, la città romana più settentrionale d'Italia, fondata tra il 58 e il 49 a.C. nei pressi della Via Iulia Augusta, arteria stradale che collegava Aquileia con il Norico.

Il Civico Museo archeologico di Zuglio, ospitato nel palazzo Tommasi Leschiutta, offre un percorso espositivo che ricostruisce la storia della ricerca archeologica in Carnia. Da visitare anche il Foro, edificato in età augustea, costituito da una piazza rettangolare, chiusa sul lato meridionale della basilica civile e dominata sul lato settentrionale da un edificio sacro.

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