I nomi dei Napoleonidi in esilio

I Francesi esuli a Trieste, soprattutto i nobili che vi giungono per “ricostruire” la propria vita senza portarsi dietro un pesante passato, scelgono nomi di fantasia dietro cui celarsi. È così che Elisa Bonaparte, la Granduchessa di Toscana, sin dal suo arrivo a Trieste si fa chiamare contessa di Compignano, mentre Carolina Murat sceglie l'anagramma del suo perduto Regno per nascondersi dietro al titolo di contessa di Lipona. Girolamo, dal canto suo, giunge la prima volta a Trieste come conte de Harz ma vi fa ritorno col titolo di principe di Montfort. 

Anche Maria Luisa d'Asburgo-Lorena, moglie di Napoleone, si ferma a Trieste in incognito, presentandosi come duchessa di Colorno.

Mentre il mecenate “trait d'union tra tutti i Francesi in esilio a Trieste è Joseph Labrosse, che altri non è che il marchese Alberto Francesco de Moré, conte di Pontigibaud, colonnello fedele di Luigi XVI.

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