Carlo V, simbolo della monarchia di diritto divino

Carlo Maria Isidoro, duca di Molina, nasce a Madrid nel 1788. Era il secondo figlio maschio dei reali di Spagna Carlo IV e Maria Luisa di Borbone.
Di carattere rigido e forte, Carlo era noto per la sua ferma convinzione nel diritto divino del sovrano di governare in modo assoluto e per la rigida ortodossia delle sue idee e la sua devozione religiosa.
Alla morte del padre, salì al trono il fratello maggiore con il nome di Ferdinando VII.
Non avendo avuto figli maschi ma una figlia, Isabella, Ferdinando le spianò la via al trono abolendo la legge salica che garantiva la successione al solo agli eredi maschi. Così quando Ferdinando morì nel 1833, il fratello minore Carlo non riconobbe l’ascesa al trono della nipote Isabella e si proclamò Re di Spagna come Carlo V. Dal Portogallo dove si trovava, mosse guerra alla cognata Maria Cristina, reggente in nome della piccola Isabella, ma si scontrò con le forze a loro leali che cercarono di arrestarlo. Questo costrinse Carlo a restare in Portogallo, che era insanguinato da una guerra civile, ma in realtà fu l’inizio di un esilio che durò per tutta la sua vita. Con questo fatto in Spagna iniziava la Prima Guerra Carlista. Battuto una prima volta (1835), Carlo promise di risiedere in Inghilterra; ma durante quello stesso anno si ripresentò in Spagna e la guerra civile che da lui prese il nome di carlista, si accese nuovamente, con gravi episodi di efferata violenza e crudeltà. Carlo fu nuovamente sconfitto nel 1839 e nel 1844 abdicò in favore del figlio Carlo Luigi. Da quel momento Carlo V assunse il titolo di Conte di Molina.
Nel 1848, dopo una parentesi veneziana, si trasferì con il suo seguito nei territori asburgici e scelse la città di Trieste come luogo elitario dove vivere il suo esilio. Il Palazzo che ospitò il mancato re di Spagna gli fu offerto dalla Duchessa di Berry, che gli mise a disposizione un intero piano di un Palazzo neoclassico di via Lazzaretto vecchio. Qui si ricreò una vera e propria corte reale dove tutti si comportavano come se Carlo fosse il legittimo re di Spagna. Così via del Lazzaretto iniziò ad essere meta di incontri diplomatici, politici e a volte anche cospirativi.
La “corte carlista” triestina era formata da un nutrito gruppo di nobili spagnoli e di altri rappresentanti della nobiltà fedeli a Re Carlo tanto che Trieste divenne meta di pellegrinaggio continuo dei fedeli carlisti che vivevano in esilio in altre città d’Europa.  Carlo V Conte di Molina morì nel marzo del 1855 e fu a lungo pianto da Trieste e dai triestini. Al suo funerale parteciparono moltissimi rappresentanti delle case reali tra i quali Enrico di Borbone, conte di Chambord, e della nobiltà europea che vennero a rendere omaggio a uno dei protagonisti della storia europea. Carlo V riposa nella Cattedrale di San Giusto. che ospita nove componenti della famiglia reale dei Borbone di Spagna e per questo è denominata l’Escorial Carlista.


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