Hugo e la grazia per Oberdan

Il 1882 è contrassegnato dal tentativo, abortito, di un attentato contro Francesco Giuseppe in occasione di un’esposizione commemorativa del quinto centenario dell’annessione della città alla Casa d’Austria. Lo studente Guglielmo Oberdan si appresta a compierlo quando viene arrestato e subito dopo condannato a morte.

A questa notizia molti studenti e professori dell’Università di Bologna – ai quali si sarebbero aggiunti il 10 e il 20 dicembre i rappresentanti di altre università – sollecitano l’intervento di Victor Hugo presso il sovrano. Il 16 settembre “Le Rappel”, il giornale del poeta, riproduce il messaggio degli studenti bolognesi e il 21 dicembre Hugo rivolge a Francesco Giuseppe un appello in favore del condannato.

Hugo, contrario alla pena di morte, interviene più volte, obbedendo alle sue convinzioni abolizioniste, per ottenere la grazia a un condannato: sembra però che non sia questo il caso particolare di Oberdan e che egli agisce in verità per un motivo più personale. La sua iniziativa era stata sollecitata dagli ambienti studenteschi della penisola e a dircelo è proprio il senatore italiano Francesco Salata: “Il nome di Trieste doveva essere presente alla simpatia di Victor Hugo. Lo aveva dolcemente sorpreso, dopo l’espulsione dal Belgio per l’asilo offerto nella sua casa di esule ai profughi francesi dell’Impero, di un indirizzo di omaggio inviatogli nel luglio del 1871 da più di trecento cittadini di Trieste profughi nel Regno”.

Leggiamo infatti nel Rappel del 18 agosto 1873: “Ci viene in mente che due anni fa Victor Hugo fu espulso dal Belgio per aver offerto la sua casa ai rifugiati francesi. In quest’occasione un messaggio gli venne mandato da Trieste per ringraziarlo di aver difeso il diritto d’asilo. Questo messaggio e la lista dei firmatari riempivano un elegante quaderno artisticamente rilegato in velluto, sulla prima pagina del quale era dipinto lo stemma di Trieste”.

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